Commosso saluto di Don “Pinuccio” a Roma

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S.P.Q.A : Sono Poderosi Questi Alpini…….della Val Seriana!

Li abbiamo aspettati tanto a Roma e dopo un lungo lockdown finalmente ci siamo:

un caldo week end di fine giugno, a dir poco rocambolesco tra viaggio in notturna, arrivo all’alba di sabato e subito a caricare ciò che rimane della casa cappellani dell’ospedale Forlanini in Roma.

Si, perché insieme con la poderosa squadra alpini di Gazzaniga/Orezzo c’era anche l’amico carissimo Giancarlo e don Giuseppe Radaelli, per gli amici “Pinuccio”, tornato per riprendere le ultime cose concludendo definitivamente il suo servizio pastorale, durato ben 33 anni, come capo dei cappellani sanitari tra l’ospedale S.Eugenio e Forlanini.

Operativi, organizzati e rapidi in mattinata, per lasciarsi un pomeriggio-serata libero per visitare la Basilica di S. Pietro (doveroso il saluto a papa Gioanì) , Via della Conciliazione, Castel S. Angelo e una parte di lungotevere che ci si ritrova, già, a domenica mattina: l’ultima messa, al Forlanini, di don Pinuccio prima di ripartire per la Val Seriana.

Fervono i preparativi della messa: emozione, incredulità, nostalgia passando più volte per quei corridoi, si chiude un capitolo importante di vita.

Il saluto e ringraziamento commosso di don Pinuccio agli amici di Roma ad aprire la celebrazione eucaristica, la benedizione e consegna dello storico crocifisso agli alpini per il loro donarsi nel sacrificio e nella Missione, quotidianamente vissuta con spirito di servizio e dedizione nei confronti della collettività in totale volontariato. Per concludere un piccolo pensiero a nome degli amici di sempre, romani e non, come buon proseguimento di una vita pastorale feconda e serena ad un sacerdote con il cuore di Cristo dedito alla cura delle anime.

Un piccolo momento di agape fraterna, il congedo e la partenza: “Nother de Berghèm…mola mia”!

Grazie per avermi fatto partecipe di questo momento indimenticabile e per aver conosciuto Matteo, Claudio, Tarcisio, Marco, Barze, dei “ragazzi gentili”, disponibili, sorridenti anche nelle fatiche e stanchezze varie ma con un cuore immenso che colora di arcobaleno chiunque incontra nel bisogno e aiuto.

Grazie agli altri amici che non hanno potuto essere qui di persona, ma c’erano con il pensiero.

Ringraziamenti forse superflui, perché quando c’è vera amicizia, le cose nascono dal cuore e vengono da sole.

Di seguito la lettera di ringraziamento degli amici di Roma a don Pinuccio letta alla fine della celebrazione:

Carissimo don Pinuccio,

un cammino lungo trentatre anni di onorato e ammirabile servizio sono stati una Grazia e un dono per conoscerti e per scoprire in Te alcuni aspetti per dirti il nostro grazie: per la tua puntuale e precisa collaborazione pastorale, per la tua preparazione in ordine alla predicazione nelle celebrazioni e agli altri momenti spirituali in diverse occasioni, per la tua disponibilità al servizio dei malati e all’ascolto delle persone e nelle confessioni.

Grazie anche per la fraternità che abbiamo sperimentato insieme: ricordiamo i sacerdoti che hanno collaborato con te, i dirigenti sanitari, medici, infermieri, i ragazzi dei servizi generali, il gruppo pensionati e famiglie, gli amici militari di Cecchignola, insomma persone generose e disponibili che con amore e collaborazione hanno contribuito a rendere ancora più speciale il tuo servizio a Roma.

Il tuo carattere appassionato, chiacchierato, comprensivo e paziente non ci ha impedito di sentirci e di crescere come “fratelli” cristiani nella condivisione di momenti preziosi (di vita) in questa comunità che abbiamo avuto la fortuna di sperimentare insieme.

Il Signore ti ha chiamato a un proseguimento di vita sacerdotale serena e gioiosa tornando nella tua terra natale e aiutando con le messe, confessioni, e l’assistenza spirituale agli anziani della comunità di Gazzaniga/Orezzo: ti facciamo i nostri auguri, accompagnati da intensa preghiera perché anche lì, il tuo servizio pastorale sia “fecondo di bene”, incarnando nella tua vita l’immagine di Cristo sommo ed eterno sacerdote, buon pastore del suo gregge.

Ti chiediamo di ricordarti sempre di noi nelle tue preghiere, delle persone che qui hai amato e che ti hanno, sempre, voluto bene nel Signore.

I ricordi non devono diventare nostalgie, ma gratitudine al Signore per aver messo sul nostro cammino un amico, un fratello e compagno di viaggio.

E sappi che quando vorrai tornare per qualche occasione…sarai sempre il benvenuto.

Con Roma nel cuore…ormai un pezzo del Tuo cuore.

Rimarrai il capo dei cappellani della nostra vita.

CON GRANDE AFFETTO…DAGLI AMICI, ROMANI, DI SEMPRE.

IL SIGNORE TI BENEDICA E RICOMPENSI PER TUTTO.”

Alessio Picchiorri e I COMPARI

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